Progetto Stargate – una nuova era di infrastrutture AI negli Stati Uniti

Il Progetto Stargate è una delle imprese tecnologiche più ambiziose dell’era moderna. Il progetto prevede di investire 500 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni per sviluppare infrastrutture avanzate di intelligenza artificiale negli Stati Uniti, di cui 100 miliardi saranno stanziati immediatamente. L’obiettivo dell’iniziativa è rafforzare la posizione degli Stati Uniti come leader nel settore dell’intelligenza artificiale, creare centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro e fornire significativi benefici economici su scala globale.

Stargate ProjectŹródło: www.openai.com/index/announcing-the-stargate-project

Reindustrializzazione e rafforzamento della sicurezza nazionale

Il progetto Stargate è una parte fondamentale del processo di reindustrializzazione degli Stati Uniti e contribuisce a riportare la produzione e gli investimenti sul territorio americano. La realizzazione di questo progetto non solo rafforzerà le capacità strategiche degli Stati Uniti in termini di sicurezza nazionale e di protezione degli interessi internazionali, ma accelererà anche lo sviluppo di tecnologie in grado di rivoluzionare il funzionamento delle società. Si tratta di un passo significativo verso la costruzione di un futuro basato sull’innovazione e su soluzioni tecnologiche avanzate.

Polemiche sul progetto Stargate

Il progetto ha suscitato non solo un vasto interesse, ma anche molte polemiche. Elon Musk, il noto miliardario ed ex cofondatore di OpenAI, ha criticato pubblicamente l’iniziativa. Mentre il Presidente Donald Trump ha descritto il progetto come “il più grande piano di infrastrutture AI della storia”, Musk ha espresso scetticismo, sostenendo che gli investitori, tra cui SoftBank, non hanno fondi sufficienti per implementarlo.

In un post pubblicato sulla piattaforma X, Musk ha scritto: “SoftBank ha assicurato molto meno di 10 miliardi di dollari. L’ho saputo da una buona fonte”. Le sue dichiarazioni hanno inoltre evidenziato un conflitto in corso con Sam Altman, CEO di OpenAI, che Musk ha descritto come “Swindly Sam”.

Stargate Project

Intelligenza Generale Artificiale (AGI): una svolta per l’umanità

Uno degli obiettivi principali del Progetto Stargate è sviluppare l’AGI (Artificial General Intelligence), un’intelligenza artificiale generale in grado di pensare, apprendere e agire a un livello paragonabile a quello umano. L’AGI ha il potenziale per assumere un’ampia varietà di compiti che finora hanno richiesto la creatività e l’adattabilità dell’uomo.

Il potenziale impatto dell’AGI sul mondo

  • Risolvere problemi globali

L’AGI può contribuire ad affrontare in modo più efficace sfide come il cambiamento climatico, la salute o le crisi sociali.

  • Progressi nella scienza e nell’istruzione

Accelererà le scoperte scientifiche e rivoluzionerà i processi educativi, consentendo un approccio personalizzato all’apprendimento.

  • Miglioramento della qualità della vita

L’automazione di processi complessi consentirà alle persone di concentrarsi sulla creatività e sull’innovazione, riducendo il peso delle attività di routine.

AI

Innovazioni chiave e collaborazioni tecnologiche

Il Progetto Stargate è il frutto di una collaborazione tra leader tecnologici che uniscono le forze per costruire un’infrastruttura avanzata di intelligenza artificiale. Il progetto si concentra sulla creazione di centri dati all’avanguardia e di sistemi di calcolo massicci per supportare lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale all’avanguardia. La costruzione del primo di questi centri dati è già iniziata in Texas.

Fonti:

  1. Le informazioni sul progetto sono tratte dal sito ufficiale di OpenAI: https://openai.com/index/announcing-the-stargate-project/.
  2. Informazioni basate sull’articolo della CNN: https://edition.cnn.com/2025/01/21/tech/openai-oracle-softbank-trump-ai-investment/index.html.
  3. Informazioni aggiuntive basate sull’articolo di Politico: https://www.politico.eu/article/us-elon-musk-troll-donald-trump-500b-ai-plan/.

Civilization VII – I modelli LLM svelano i segreti della traccia del titolo

L’attesa per Civilization VII (la cui uscita è prevista per il 2025) ha raggiunto il culmine dopo la rivelazione della title track ai The Game Awards 2024. Questo estratto musicale e letterario, della durata di pochi minuti ma estremamente ricco di significato e che attinge a quattro fonti diverse, ha dato lo spunto per profonde riflessioni sulla storia dell’uomo e sulle sue aspirazioni senza tempo. È emerso che i modelli linguistici dell’intelligenza artificiale di LLM possono non solo aiutare a comprendere il brano, ma anche consentire la sperimentazione del suo strato testuale.

Civilization VII

Source: www.civilization.2k.com

La title track diCivilisation VII è basata su estratti di quattro testi letterari e religiosi chiave che simboleggiano la diversità e l’atemporalità delle idee umane.

1 Iliade (antica Grecia)

  • Testo originale: “Me man aspoudi ge kai akleios apoloimen, megas rhexas ti kai essomenoisi puthesthai.
  • Traduzione: “Non lasciatemi perire senza gloria e senza lottare, ma fatemi prima compiere una grande azione, affinché quelli che verranno ne sentano parlare”.
  • Citazione aggiuntiva (sempre dall’Iliade):
  • Testo originale: All’ ei tis ge kai emmenai ameibomenos hae te lêthê”.
  • Traduzione (libera): ‘Anche se ognuno di noi cambia con i tempi, il ricordo delle grandi imprese non svanisce’.

Questi passaggi sottolineano il desiderio di immortalità, che si manifesta attraverso le gesta eroiche e il desiderio di essere registrati negli annali della storia.

2. Beowulf” (epica inglese antica)

  • Testo originale: “Ure æghwylc sceal ende gebidan worolde lifes; wyrce se þe mote domes ær deaþe”.
  • Traduzione: “Ognuno di noi vivrà fino alla fine della sua vita; che chi può, ottenga fama prima di morire”.
  • Citazione aggiuntiva (da “Beowulf”):
  • Testo originale: “Gleawe men sceolon gieddum wrecan.
  • Traduzione: “Gli uomini saggi dovrebbero raccontare canzoni dei tempi passati”.

Questi versi ricordano che, sebbene la morte sia inevitabile, le persone possono rimanere nella memoria collettiva attraverso i loro successi e le storie che lasciano.

3. Popol Vuh (K’iche’)

  • Testo originale: “Nab’e chel iwe, Nab’e nay puch kixq’ijiloxik Rumal saqil al, Saqil k’ajol. Ta chuxoq. Mawi chisachik i b’i’”.
  • Traduzione: “Sarai il primo a sorgere, il primo a essere venerato dai figli dei potenti, dai vassalli civilizzati. Questo accadrà! Il tuo nome non andrà perduto”.
  • Citazione aggiuntiva (dal “Popol Vuh”):
  • Testo originale: “Xa kikamisaj rumal ri nab’e wachib’al, nab’e sikilal”.
  • Traduzione (libera): ‘È attraverso la comprensione profonda delle prime visioni che si crea la chiarezza del nostro mondo.’

Estratti dal Popol Vuh introducono la dimensione spirituale della storia, ricordandoci le credenze e le mitologie delle civiltà passate, che erano importanti quanto il potere della spada o il genio dell’ingegneria.

Il quarto “Ramayana” (sanscrito)

  • Testo originale: “Ihaiva nidhanam yamaah mahaaprasthaanam eva vaa”.
  • Traduzione: “Qui prepariamoci alla morte o a intraprendere un grande viaggio”.
  • Citazione aggiuntiva (dal Ramayana):
  • Testo originale: “Dharmo rakshati rakshitah”.
  • Traduzione: “La rettitudine protegge chi la sostiene”.

Questa epopea ci ricorda le basi morali della civiltà e il necessario equilibrio tra ambizione ed etica.

Divertimento con citazioni aggiuntive – esperimenti creativi di LLM

Per ampliare gli orizzonti ed esplorare l’argomento, lo strumento LLM è stato utilizzato per generare citazioni provenienti da diversi contesti culturali. Sebbene non facciano parte del brano ufficiale del titolo, rappresentano una curiosità che arricchisce il contesto con nuove prospettive.

1. l’“Eneide” (latino)

  • Testo originale: “Audentes fortuna iuvat”.
  • Traduzione: “La fortuna favorisce gli audaci”.

2. Libro dei Mutamenti (I Ching, cinese antico)

  • Testo originale:“天行e,君子以自強不息” (Tiān xíng jiàn, jūnzǐ yǐ zìqiáng bùxī)
  • Traduzione: “I cieli si muovono con forza; un uomo nobile si migliora continuamente”.

3° proverbio swahili (Africa)

  • Testo originale: “Umoja ni nguvu, utengano ni udhaifu”.
  • Traduzione: “L’unità è forza, la divisione è debolezza”.

Ulteriore espansione – altri esempi di ispirazione

Per mostrare tutto il potenziale creativo, vale la pena di esaminare altre due citazioni suggerite da LLM:

4. Hávamál” (antico norreno, cultura vichinga).

  • Testo originale: “Deyr fé, deyja frændr, deyr sjálfr it sama; en orðstírr deyr aldri, hveim er sér góðan getr”.
  • Traduzione: “Il bestiame muore, i parenti muoiono e noi stessi periamo alla fine; ma la fama che un uomo si è guadagnato non passa mai”.

5° “Dhammapada” (Pali, tradizione buddista).

  • Testo originale: “Appamādena sampādethā”.
  • Traduzione: “Sforzati di rimanere fermo nella vigilanza e nella perseveranza”.

Questi ulteriori esempi dimostrano che all’opera si potrebbe aggiungere un numero virtualmente infinito di ispirazioni provenienti da epoche, culture e lingue diverse. Ogni citazione successiva approfondisce il significato e il contesto, creando una rete multistrato di riferimenti alla storia umana, alla spiritualità e alle aspirazioni universali.

Civilization VII

Nuova qualità intellettuale e intrattenimento

Analizzando i testi originali e arricchendoli con citazioni aggiuntive generate con l’aiuto di LLM, possiamo vedere come la collaborazione tra esseri umani e intelligenza artificiale possa portare i giochi a un nuovo livello intellettuale. I giochi stanno diventando non solo una forma di intrattenimento, ma anche uno spazio di riflessione su valori e idee universali. Con il supporto di LLM, gli sviluppatori di giochi sono in grado di intrecciare frammenti di culture e tradizioni diverse nel loro mondo, trasformandoli in una biblioteca interattiva delle conquiste umane. Questo tipo di fusione tra la creatività umana e le capacità dell’intelligenza artificiale non solo arricchisce il livello narrativo e simbolico dei titoli, ma apre anche la strada a una comprensione più profonda della storia, della filosofia e delle emozioni che accompagnano lo sviluppo di ogni civiltà – sia reale che virtuale.

Civilization VII avrà una modalità multiplayer?

L’opzione multigiocatore sarà ancora disponibile in Sid Meier’s Civilization VII, ma senza una caratteristica: il posto caldo. Si tratta di prendere il controllo del gioco quando è il turno del giocatore successivo.

https://civilization.2k.com/civ-vii/faq/

Quando sarà possibile giocare a Civilization VII?

Il gioco sarà disponibile dal 6 febbraio 2025 nell’ambito del cosiddetto accesso anticipato.

Civilization VII

Civilization VII sarà disponibile su Mac?

Gli sviluppatori hanno annunciato(https://civilization.2k.com/civ-vii/faq/) che il gioco sarà disponibile su:

  • PS5,
  • PS4,
  • Xbox Serie X|S,
  • Xbox One,
  • Nintendo Switch,
  • PC (Steam anche su Mac e Linux),
  • E anche su Epic Games Store.

Fonte della grafica del titolo: www.civilization.2k.com

Chat GPT e dati personali

Un nuovo articolo dei nostri esperti di diritto dell’AI dal titolo “Chat GPT vs. dati personali” è apparso sulla rivista ODO

Nell’ultimo numero della rivista ODO è apparso un interessante articolo dal titolo “Chat GPT vs. dati personali”, a firma di Wojciech Kostka e Marek Czwojdzinski.

L’articolo analizza da vicino lo sviluppo dinamico dell’intelligenza artificiale e le sfide associate al trattamento dei dati personali. Particolare enfasi è posta su ChatGPT, il più popolare strumento di AI, che sta ottenendo un crescente riconoscimento a livello mondiale.

Gli autori, Wojciech Kostka e Marek Czwojdzinski, analizzano le questioni chiave riguardanti la raccolta, l’elaborazione e la protezione dei dati personali da parte di ChatGPT, con particolare attenzione alla conformità con le normative RODO.

L’articolo risponde alle seguenti domande:

  • Come ChatGPT tratta i dati personali degli utenti?
  • Quali sono le principali sfide per la protezione dei dati nel contesto dell’IA?
  • Quali misure specifiche sta adottando OpenAI per proteggere le informazioni degli utenti?
  • In che modo le norme RODO influenzano lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA generativa?
  • Quali sono i rischi potenziali e come possono essere minimizzati?

Questo articolo non è solo un’analisi tecnica, ma anche una panoramica delle ultime normative e pratiche sulla privacy degli utenti.

Scoprite come ChatGPT sta affrontando la protezione dei dati degli utenti, quali sfide deve affrontare e cosa sta facendo OpenAI per ridurre al minimo i rischi legati ai dati.

Vi invitiamo a leggere l’articolo sulla rivista ODO! ➡️ [link all’articolo].

Conseguenze del mancato pagamento dei salari in tempo utile

Sul portale economico “Puls Biznesu” è già possibile leggere un articolo che parla delle conseguenze del mancato pagamento degli stipendi. Il mancato pagamento di un bonifico salariale nei tempi previsti non comporta solo la maturazione di interessi legali. Può anche dare al dipendente la possibilità di risolvere il contratto di lavoro senza preavviso.

Il nostro esperto di diritto del lavoro, il legalePaweł Kempa-Dymiński, sottolinea nel suo commento che le azioni del dipendente devono essere proporzionate alla violazione commessa dal datore di lavoro. In caso di ritardi brevi o di arretrati minori, il licenziamento immediato non è generalmente giustificato. Al contrario, in caso di mancato pagamento dei salari a lungo termine, il lavoratore ha il diritto di risolvere il contratto senza preavviso e di ricevere un risarcimento.

🔗 Per informazioni dettagliate sulle conseguenze del mancato pagamento dei salari nei tempi previsti, consultare l’articolo diJustyna K.

Link: https://www.pb.pl/skutki-nieterminowej-wyplaty-wynagrodzenia-1219796

🛒 Mr buy, Mrs buy – i diritti dei consumatori contro le vendite B2B 

B2B, B2C– suona un po’ come una formula chimica, non è vero? 🧪 Non c’è dubbio che gestire un’attività di e-commerce non sia complicato come fare un esperimento di scienze 😊. Tuttavia, quando si intende creare un negozio online, è necessario avere alcune conoscenze di base sulla vendita nei canaliBusiness-to-Business (B2B)eBusiness-to-Consumer (B2C), nonché sulla vendita a quasi-consumatori. Sì, avete ragione a pensare che ciò che differenzia i suddetti canali è il pubblico a cui sarà rivolta la vostra offerta di vendita.

La vendita alle aziende e quella ai singoli clienti, pur avendo molte analogie, sono fortemente diverse. A ciò si aggiunge la vendita alle aziende, che in alcune situazioni possono essere trattate come consumatori. Le differenze tra i suddetti canali di vendita riguardano molti aspetti, come la gestione della strategia di comunicazione e marketing, il processo di acquisto, i prezzi e i tipi di pagamento. Tuttavia, ciò che dovete assolutamente tenere a mente quando avviate la vostra attività di e-commerce – e su cui ci concentreremo ora – è che le vendite B2B e B2C comportano unambiente legale leggermente diverso all’interno del quale opererete il vostro negozio online. 🛍️

Cosa influenza il fatto che il cliente del vostro negozio sia un consumatore o un’azienda?🤔

La regola generale è che il venditore ha più margine di manovra quando opera nel canaleB2B. Ciò significa che il rapporto B2B, in quanto rapporto professionale a due facce (venditore – commerciante e acquirente – commerciante), è privato del carattere protettivo di cui gode il consumatore in quanto parte contrattuale più debole. In questo caso, il venditore è vincolato da regole meno “rigide” che impongono l’applicazione di soluzioni specifiche e i diritti degli acquirenti possono essere modellati più liberamente. La situazione cambia quando si scopre che l’acquirente dei vostri beni o servizi è unconsumatore, cioè una persona che effettua un acquisto non direttamente collegato alla sua attività economica o professionale. 🛒

In entrambi i casi, le disposizioni che descrivono i diritti e gli obblighi reciproci – vostri come venditori e dei vostri clienti, siano essi imprese o consumatori – devono essere incluse nelregolamento del negozio. Non è necessario creare norme e regolamenti separati per ogni canale di vendita (anche se in teoria si potrebbe): è sufficiente descrivere adeguatamente i diritti dei clienti-consumatori e dei clienti-imprese all’interno di un unico regolamento. 📜

Quali sono gli aspetti da descrivere a seconda che l’acquirente sia un professionista o un consumatore?🧐

Clausole abusive 🚫

La prima questione riguarda le cosiddetteclausole contrattuali abusive. Secondo la normativa, se una clausola di un contratto stipulato con un consumatore non è stata concordata individualmente con quest’ultimo, tale clausola non è vincolante per il consumatore se modella i suoi diritti e obblighi in modo contrario alla buona prassi, violando gravemente i suoi interessi.

Esempi di clausole abusive:

  • Una clausola che subordina la possibilità di presentare un reclamo su un bene acquistato al pagamento delle spese di spedizione da parte del consumatore.
  • Una clausola che presuppone che il commerciante possa cambiare le regole del negozio in qualsiasi momento e senza doverne giustificare il motivo.

Prima di scrivere i termini e le condizioni del vostro negozio, date un’occhiata al Registro delle clausole vietate e assicuratevi di non trovare nulla di ciò che intendete inserire nei vostri termini e condizioni. Guardate l’argomentocon buon senso: se un termine o una condizione non sono “equi”, abusano della posizione del venditore, privano il consumatore di alcuni diritti che normalmente ha, state calpestando un ghiaccio fragile. 🧊

Diritto di recesso 🛑.

Voi stessi avete fatto acquisti online più di una volta come consumatori, quindi sapete bene che nel caso di venditeB2C, la regola è che ilcliente puòrecedere dal contratto di vendita entro 14 giorni. Questo diritto non può essere limitato dal commerciante al consumatore, tranne in alcune situazioni particolari. La situazione è diversa se vendete i vostri beni a un commerciante.

Naturalmente, potete prevedere un diritto di recesso o di restituzione/scambio dei beni per l’acquirente-trader (in effetti, questo viene fatto spesso da aziende di e-commerce affermate), ma in tal caso, i diritti dell’acquirente saranno esclusivamente il risultato della vostra politica di vendita e potrete modellarli nel modo più conveniente per il vostro negozio. 🛍️

Garanzia e reclami 🛠️

Le maggiori differenze tra le venditeB2BeB2Criguardano i diritti del cliente nell’ambito dellagaranzia per i difetti della merce venduta(per le vendite al consumatore dopo il 1° gennaio 2023). – per la non conformità dell’articolo venduto al contratto). Nel caso delle vendite B2B, i diritti del cliente possono in linea di principio essere modellati liberamente dal commerciante. Nel caso delle vendite B2C, invece, il commerciante che gestisce il negozio online deve garantire che il consumatore possa esercitare i diritti di garanzia garantiti dalla legge. ⚖️

Obblighi di informazione 📝

Infine, ma non meno importante, nel caso di venditeB2C, la legge sui diritti dei consumatori impone al professionista che gestisce un negozio online l’obbligo di fornire al consumatore una serie diinformazioni, tra cui, ma non solo:

  • le caratteristiche del prodotto venduto
  • il prezzo del prodotto
  • i diritti del consumatore in relazione all’acquisto,
  • i dati di contatto del commerciante.

Tutto ciò influisce molto sulla forma del percorso di acquisto. Naturalmente, anche quando vendete nel canaleB2B, fornirete ai vostri clienti una serie di informazioni, spesso sovrapponibili a quelle delle vendite B2C, ma gli obblighi relativi alla portata delle informazioni fornite e al livello di dettaglio saranno molto più ridotti in questa situazione.

Un professionista può essere un consumatore?🕵️‍♂️

Infine, una piccola eccezione 😉 Se fino al 31 dicembre 2020 la divisione tra consumatori e professionisti sopra descritta era chiara e non dava luogo ad alcuna eccezione, è necessario sapere che dal 1° gennaio 2021 è emersa una nuova, terza categoria di soggetti: il cosiddettoprofessionista consumatore.

Chi è? 🤔

Si tratta dei commercianti individuali, ossia delle persone fisiche che gestiscono un’impresa individuale registrata nel CEIDG, che concludono un contratto di vendita direttamente collegato alla loro attività commerciale con un commerciante che gestisce un negozio, se dal contenuto del contratto risulta che esso non ha carattere professionale per tale persona.

Esempi:

  • Un avvocato che acquista una stampante per il suo ufficio 🖨️.
  • Un medico che acquista un’auto per recarsi al suo ospedale 🚗.
  • Un architetto che acquista una macchina da caffè per l’ufficio ☕.

In generale, per questi clienti, dovrete garantire che siano trattati come consumatori nel vostro negozio, anche se – per consolazione – in caso di controversia, sarà l’acquirente a dover dimostrare di avere diritto allo status di impresa in base ai diritti dei consumatori.

Attenzione!⚠️

Nel mercato è possibile imbattersi anche nel termine prosumer, ma ricordate che il termineprosumerè utilizzato anche nella legge sulle FER e si riferisce a una persona che è coinvolta nella produzione e nel successivo consumo di ciò che ha prodotto (ad esempio l’elettricità). I due prosumer non devono quindi essere confusi! ⚡

Sembra complicato? Sì, creare un buon regolamento per i negozi online che garantisca il rispetto di tutte le normative non è la cosa più semplice sotto il sole, ma si può fare! Se avete bisogno di supporto, contattateLBKP, gli esperti di e-commerce che hanno preparato la parte legale della nostra guida. 📚

Internet non ha confini – o i problemi legali della vendita di servizi e prodotti all’estero

Nel 2003 una band polacca cantava in tedesco che non ci sono confini. Questo è vero, ma fortunatamente siamo nell’anno 2024 e le vostre opportunità di e-commerce fanno un ulteriore passo avanti: potete vendere online a più di 3 persone (si potrebbe dire:Loro Più) e non solo in Germania! 🌍

Passando senza problemi agli aspetti legali a cui dovete prestare attenzione quando vendete servizi e prodotti all’estero, esaminiamo innanzitutto la documentazione necessaria per il corretto e legale funzionamento del vostro e-commerce, che consiste in ..:

  • 📜 i termini e le condizioni del negozio online
  • 🔐 informativa sulla privacy (obblighi di informazione ai sensi del RODO e cookie)
  • ✉️ regolamento della newsletter (se previsto)
  • 🔄 regolamento sui resi e sui reclami

📜 regolamento del negozio

Tra i documenti sopra citati, il più importante, e quello con cui si consiglia di iniziare la compilazione della relativa documentazione, è proprio il regolamento del webshop.

Si tratta di una questione piuttosto complessa, ma per semplificarvi la vita in futuro e per rispettare i requisiti di legge, è consigliabile definire, tra lealtre cose, ..:

  • ⚖️legge applicabile– Sta a voi scegliere la legge applicabile. Ovviamente, nel caso di un negozio polacco, sarà più semplice e sicuro scegliere la legge polacca. Aggiungiamo anche che la scelta di questa legge non priva il consumatore della protezione garantita dalle leggi del paese di origine del cliente.
  • 🛒la gamma di servizi elettronici disponibili– Si tratta di ciò che il cliente può effettivamente fare nel vostro negozio. Di solito vengono menzionati aspettiquali l’account utente, la newsletter, la stipula di contratti di vendita ecc.
  • 💸termini e condizioni del contratto di vendita– Una parte molto importante dei termini e dellecondizioni. Vale la pena indicare qui i tempi di acquisto, le valute, i metodi di pagamento e di evasione dell’ordine, o la questione delle tasse.
  • 🚚terminiecondizioni di consegna– Specifica questioni come i costi di spedizione, i metodi di consegna disponibili, i tempi di consegna.
  • 🔄termini di reclamo– È utile avere una procedura in caso di reclami. Specificate quali sono i diritti del cliente ed entro quali termini.
  • 🤝condizioni per la gestione extragiudiziale dei reclami (ADR)– Indicare le possibilità di gestione extragiudiziale dei reclami, anche se non è obbligatoria.
  • 📝 documenti esemplificativi– È utile includere moduli esemplificativi, ad esempio per il reclamo e il ritiro.

🔐 Informativa sulla privacy, ovvero obblighi di informazione ai sensi del RODO e cookie

L’adempimento degli obblighi in materia di dati personali imposti dal RODO è un altro argomento importante. Si tratta principalmente degli obblighi di informazione nei confronti del cliente e delle informazioni relative ai cookie.

Nella vostra informativa sulla privacy, spiegate, tra lealtre cose..:

  • Chi siete e come trattate i dati personali dei clienti,
  • quali diritti ha il cliente a questo riguardo
  • Quali dati vengono raccolti, per quale scopo, su quale base legale e per quanto tempo vengono trattati,
  • chi ha accesso ai dati.

Inoltre, specificate in un documento separato cosa sono i cookie, quali tipi di cookie esistono e per quali scopi vengono utilizzati dal vostro e-commerce.

✉️ Newsletter e norme su resi e reclami

Ricordate che anche questi termini e condizioni sono parti importanti della vostra documentazione, soprattutto se vendete all’estero. Dovrete renderli disponibili in inglese. 📄

🚫 Geoblocking

Il geoblocking (geo-blocking) è la restrizione dell’accesso degli utenti a un sito specifico in base al loro paese di residenza o di soggiorno. Tuttavia, è stata introdotta una legislazione che vieta tale discriminazione nel commercio all’interno dell’UE.

Un esempio interessante di geoblocking è l’accesso alle piattaforme di streaming, come Netflix, dove l’offerta può variare da Paese a Paese. 🌍

📝 Pratiche di consenso su Internet

È bene tenere presente che, nonostante le normative paneuropee, i vari Paesi hanno prassi diverse in materia di consenso al trattamento dei dati personali o all’invio di newsletter.

🚀 Sintesi

La preparazione accurata della documentazione relativa all’e-commerce è il primo passo verso il successo. Una documentazione ben preparata eviterà controversie con i clienti e costruirà un’immagine positiva dell’azienda.

Se avete bisogno di una consulenza, contattateci 📞

Intelligenza artificiale: cos’è (da un punto di vista legale) e come il mondo la sta affrontando

Nel campo della tecnologia in rapida evoluzione, l’intelligenza artificiale (AI) è una forza dirompente che non solo ha trasformato le industrie, ma ha anche sollevato molte domande e sfide legali”.

Chat GPT ha chiesto di presentare l’intelligenza artificiale nel contesto delle sfide legali.

Esiste una definizione di intelligenza artificiale?

Attualmente non esiste una definizionelegaledi intelligenza artificiale né in Polonia né nell’Unione Europea. Una situazione simile esiste anche in altre importanti giurisdizioni del mondo. Probabilmente la definizione più vicina all’IA è quella di “processo decisionale automatizzato” contenuta nel RODO, che può includere alcuni sistemi di IA.

Il RODO, all’articolo 22, definisce il processo decisionale automatizzato come:

“… una decisione basata esclusivamente su un trattamento automatizzato, compresa la profilazione, che produca effetti giuridici nei confronti di (…) una persona o che incida significativamente su tale persona in modo analogo”.

Tuttavia, questa definizione nella sua forma attualenon è abbastanza specifica da “coprire” sufficientemente il concetto di sistemi di intelligenza artificiale come li conosciamo oggi.

Da un punto di vista legale, l’intelligenza artificiale è quindi “solo” una tecnologia o un insieme di tecnologie ed è regolamentata come qualsiasi altra tecnologia – attraverso una serie di norme diverse applicabili a contesti o applicazioni specifiche. Può essere usata per scopi positivi o per causare danni, può essere legale o illegale: tutto dipende dalla situazione e dal contesto.

Perché la regolamentazione dell’intelligenza artificiale è così importante?

Il ritmo di sviluppo dell’intelligenza artificiale sta accelerando. E poiché l’intelligenza artificiale è una “forza dirompente”, i diversi Paesi stanno lottando per descrivere la tecnologia a fini legislativi. In passato, i legislatori raramente prendevano in considerazione la creazione di una nuova legislazione a livello internazionale specifica per una singola tecnologia. Tuttavia, gli ultimi anni hanno dimostrato che un numero sempre maggiore di scoperte tecnologiche richiede una risposta giuridica rapida: non occorre guardare lontano, basta pensare al cloud computing, alla blockchain e ora all’intelligenza artificiale.

Ad esempio, diverse parti o componenti di questa tecnologia possono essere di proprietà di persone o aziende diverse (ad esempio, il copyright di un certo codice di programma o la proprietà dei database), ma l’idea di intelligenza artificiale è pubblica. E poiché un numero sempre maggiore di strumenti e di conoscenze sull’intelligenza artificiale sono resi disponibili a tutti, in teoria chiunque può utilizzare gli strumenti dell’intelligenza artificiale o crearne di nuovi. Questo può comportare potenziali abusi, ed è per questo che la regolamentazione della tecnologia è così importante.

Perché? Tutti concordano sul fatto che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per cambiare il panorama economico e sociale del mondo. Naturalmente, ciò sta già accadendo e il processo si accelera ogni giorno, il che è tanto eccitante quanto spaventoso. La velocità di sviluppo delle nuove tecnologie rende difficile prevederne i risultati. È quindi fondamentale disporre di alcuni principi giuridici per garantire che l’intelligenza artificiale venga utilizzata in modo vantaggioso per tutti. Trattandosi di un “fenomeno globale”, sarebbe meglio che ci fosse almeno un accordo universale su cosa sia l’intelligenza artificiale dal punto di vista legale.

Tuttavia, è improbabile che ciò avvenga a livello globale. Alcuni Paesi stanno cercando di definire l’intelligenza artificiale in base al suo scopo o alle sue funzioni, altri in base alle tecnologie utilizzate e altri ancora stanno combinando approcci diversi. Tuttavia, molte giurisdizioni chiave stanno cercando di concordare una definizione di IA e di trovare principi comuni. Questo è importante per evitare problemi pratici, soprattutto per i fornitori di soluzioni globali di IA, che presto dovranno affrontare numerosi problemi di conformità. Solo un’interoperabilità almeno di base tra le giurisdizioni permetterà all’IA di raggiungere il suo pieno potenziale.

L’approccio dell’UE

Diversi Paesi dell’Unione Europea hanno cercato di “approcciare” la questione dell’IA in molti modi. Tuttavia, se cerchiamo una risposta rapida alla domanda “qual è la definizione più probabile di IA nell’UE?”, la maggior parte ci rimanda alla legge sull’intelligenza artificiale, o legge sull’IA, o piuttosto alla sua bozza. Gli Stati membri stanno rimandando decisioni concrete fino all’adozione della versione finale dell’AI Act, che regolerà in modo completo la tecnologia a livello europeo in tutti gli Stati membri.

La versione attualmente disponibile al pubblico dell’AI Act contiene la seguente definizione di sistema di intelligenza artificiale:

“Un sistema di intelligenza artificiale è un sistema basato su una macchina progettato per operare con vari livelli di autonomia e che può mostrare capacità di adattamento dopo l’implementazione e che, per obiettivi espliciti o impliciti, deduce, dagli input che riceve, come generare output quali previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtuali”.

Fonte: https://www.linkedin.com/feed/update/urn:li:activity:7155091883872964608/

Che può essere tradotto come: “Un sistema di intelligenza artificiale è un sistema macchina progettato per operare con vari livelli di autonomia, che può mostrare adattabilità quando viene impiegato e che, per scopi espliciti o impliciti o nascosti, infonde dagli input che riceve come generare output come previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtuali.”

Ciò è in contrasto con l’ultimo testo della legge sull’intelligenza artificiale del 2023, che definiva un sistema di intelligenza artificiale come “un software sviluppato utilizzando una o più delle tecniche e degli approcci elencati nell’allegato I che può, per una determinata serie di scopi definiti dall’uomo, generare output quali contenuti, previsioni, raccomandazioni o decisioni che influenzano gli ambienti con cui interagisce”.

L’UE si è quindi avvicinata, nella sua definizione di sistema di intelligenza artificiale, allo standard dell’OCSE.

E qual è questo standard? Nel novembre 2023. L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha aggiornato la definizione di IA contenuta nei Principi dell’IA dell’OCSE. Si tratta del primo standard intergovernativo sull’IA (è stato adottato nel 2019). Numerose autorità in tutto il mondo si sono impegnate ad applicare questa definizione direttamente o con piccole modifiche. Anche l’Unione Europea fa parte di questo gruppo.

Fonte: https://oralytics.com/2022/03/14/oced-framework-for-classifying-of-ai-systems/

Definizione OCSE di sistema di IA:

Un sistema di IAè un sistema basato su una macchina che, per obiettivi espliciti o impliciti, deduce, dagli input che riceve, come generare output quali previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtuali”. I diversi sistemi di IA variano nei loro livelli di autonomia e adattabilità dopo l’implementazione”.

(IT: “Un sistema di intelligenza artificialeè un sistema basato su una macchina che, per scopi espliciti o impliciti, deduce dagli input ricevuti come generare output come previsioni, contenuti, raccomandazioni o decisioni che possono influenzare ambienti fisici o virtuali. I diversi sistemi di intelligenza artificiale variano nel loro livello di autonomia e adattabilità una volta implementati”).

L’attuale modello di sistema di intelligenza artificiale dell’OCSE

Oltre a questa definizione, le raccomandazioni dell’OCSE stabiliscono altri cinque principi basati sui valori per una gestione responsabile dell’intelligenza artificiale affidabile.

Questi includono:

crescita inclusiva, sostenibilità e prosperità

valori e giustizia incentrati sull’uomo

trasparenza e “spiegabilità

solidità, sicurezza e protezione

responsabilità.

Nel contesto di quanto sopra, i Paesi che si sono impegnati a rispettare i Principi dell’OCSE sull’intelligenza artificiale dovrebbero riflettere gli aspetti elencati (almeno in teoria). In questo contesto, l’UE è sulla strada giusta.

Come viene interpretata l’intelligenza artificiale a livello globale?

Gli Stati Uniti

Secondo il sito web della National Conference of State Legislatures, almeno 25 Stati, Porto Rico e il Distretto di Columbia hanno introdotto una legislazione sull’intelligenza artificiale nel 2023, mentre 15 Stati e Porto Rico hanno approvato risoluzioni in materia. I singoli Stati hanno adottato più di 120 iniziative in relazione a questioni generali di IA (la legislazione su tecnologie specifiche di IA, come il riconoscimento facciale o le auto autonome, è monitorata separatamente).

L’approccio negli Stati Uniti è quindi variabile. A titolo di curiosità, nel maggio 2023 è stata presentata in California una proposta di legge che chiede al governo degli Stati Uniti di imporre una moratoria immediata sull’addestramento di sistemi di intelligenza artificiale più potenti del GPT-4 per almeno sei mesi, per dare tempo allo sviluppo di un sistema di gestione dell’IA – il suo stato è attualmente “in sospeso”, ma non sembra probabile che venga adottata.

Per quanto riguarda la definizione di intelligenza artificiale, negli Stati Uniti non esiste una definizione legale uniforme. Tuttavia, uno dei principali atti legislativi in materia di IA – il National AI Initiative Act del 2020. – ha istituito l’Ufficio nazionale per l’iniziativa sull’intelligenza artificiale e ha definito l’intelligenza artificiale come “un sistema basato su una macchina che può, per un determinato insieme di obiettivi definiti dall’uomo, fare previsioni, raccomandazioni o decisioni che riguardano ambienti reali o virtuali”. Il documento prosegue spiegando che “i sistemi di intelligenza artificiale utilizzano input basati sulla macchina e sull’uomo per: (A) percepire ambienti reali e virtuali; (B) astrarre tali percezioni in modelli attraverso l’analisi in modo automatizzato; e (C) utilizzare l’inferenza del modello per formulare opzioni di informazione o azione”. Tuttavia, il documento si concentra principalmente sull’organizzazione dell’Ufficio AI per sostenere lo sviluppo di questa tecnologia negli Stati Uniti, piuttosto che sulla regolamentazione dell’intelligenza artificiale stessa.

Gli Stati Uniti si sono impegnati a rispettare i principi dell’OCSE sull’intelligenza artificiale. Tuttavia, esistono anche altre indicazioni su cosa aspettarsi dalle normative federali sull’intelligenza artificiale. Il “Blueprint for an AI Bill of Rights: Making Automated Systems Work for the American People” è il punto di partenza. È stato pubblicato dall’Ufficio della politica scientifica e tecnologica della Casa Bianca nell’ottobre del 2022 e contiene un elenco di cinque principi per “aiutare a fornire una guida ogni volta che i sistemi automatizzati possono influenzare in modo significativo i diritti, le opportunità o l’accesso alle esigenze critiche del pubblico”. Questi principi includono:

1. sistemi sicuri ed efficienti

2. protezione dalla discriminazione algoritmica

3. privacy dei dati

4. notifica e spiegazione

5. alternative umane, considerazioni e soluzioni di ripiego.

La definizione di sistemi di intelligenza artificiale coperta dal Blueprint comprende due elementi: (i) hanno il potenziale per incidere in modo significativo sui diritti, le capacità o l’accesso di individui o comunità e (ii) sono un “sistema automatizzato”. Un sistema automatizzato è inoltre definito come “qualsiasi sistema, software o processo che utilizzi l’informatica come parte o tutto il sistema per determinare risultati, prendere o supportare decisioni, informare l’attuazione di politiche, raccogliere dati o osservazioni o interagire in altro modo con individui e/o comunità”. I sistemi automatizzati includono, ma non sono limitati a, sistemi derivati dall’apprendimento automatico, dalla statistica o da altre tecniche di elaborazione dei dati o dall’intelligenza artificiale ed escludono le infrastrutture informatiche passive”. Per chiarire, “l’infrastruttura informatica passiva è qualsiasi tecnologia intermediaria che non influenza o determina l’esito di una decisione, non prende o assiste nel prendere una decisione, non informa l’attuazione di una politica o non raccoglie dati o osservazioni”, compreso, ad esempio, il web hosting.

In termini di altre giurisdizioni chiave, nessuna delle seguenti ha una definizione legale ampiamente riconosciuta, ma:

Cina

La Cina ha definito standard a livello nazionale e adattamenti locali che si basano su alcune definizioni relative alla funzionalità dei sistemi di intelligenza artificiale;

Hong Kong

ha creato linee guida per lo sviluppo e l’uso etico dell’intelligenza artificiale, che definiscono l’intelligenza artificiale come “una famiglia di tecnologie che prevedono l’uso di programmi informatici e macchine per imitare le capacità decisionali e di risoluzione dei problemi degli esseri umani”.

Il Giappone

Il Giappone ha definito una “Strategia AI 2022”. È stata pubblicata dal Consiglio per la promozione della strategia di innovazione integrata dell’Ufficio di Gabinetto. Il documento suggerisce che “AI” si riferisce a un sistema in grado di svolgere funzioni ritenute intelligenti.

Singapore

Singapore, invece, ha cercato di definire l’“IA” come un insieme di tecnologie progettate per simulare caratteristiche umane come la conoscenza, il ragionamento, la risoluzione di problemi, la percezione, l’apprendimento e la pianificazione e, a seconda del modello di IA, produrre un risultato o una decisione (come una previsione, una raccomandazione e/o una classificazione). Questa definizione è contenuta nel Model Framework for the Management of Artificial Intelligence pubblicato dalla Infocomm Media Development Authority e dalla Personal Data Protection Commission.

***

I tentativi di creare una definizione giuridica di intelligenza artificiale sono in corso in tutto il mondo. Attualmente, una delle proposte più recenti è quella avanzata dall’OCSE. La promulgazione della legge sull’IA nella sua versione finale accelererà certamente il processo di unificazione dell’approccio alla definizione di IA a livello mondiale. Resta aperta la questione se alcuni Paesi non vorranno comunque “distinguersi” con un approccio fortemente liberale all’IA per attirare a sé i creatori di questa tecnologia (senza curarsi particolarmente degli aspetti legali ed etici).

Autori:Mateusz Borkiewicz,Agata Jałowiecka,Grzegorz Leśniewski

Acconsento a … o alla protezione dei dati nell’e-commerce

📌 Gestire un negozio online senza trattare i dati personali dei clienti è impossibile. O meglio, non solo impossibile, ma anche privo di senso. È sufficiente sapere che tale trattamento è disciplinato dal Regolamento UE sulla protezione dei dati (RODO) e comporta, tra l’altro, laraccolta, la registrazione, la conservazione, la modifica, la condivisione e la cancellazione dei dati dei clienti. Avrete sicuramente sentito parlare del RODO: da quando è in vigore (2018), le clausole informative possono letteralmente saltare fuori anche dal frigorifero.

Quindi, per essere conformi alla legge, dovete ricordarvi di includere nel vostro e-commerce:

  • una clausola informativa/politica sulla privacy,
  • e, in alcune situazioni, clausole di consenso per il trattamento dei dati.

Come commercianti, dovete informare i vostri clienti che state trattando i loro dati al più tardi nel momento in cui li raccogliete, o a tempo debito se li ottenete tramite terzi. In pratica, potete farlo al momento della creazione di un account, dell’inoltro di un ordine, dell’invio di una richiesta tramite un modulo di contatto o dell’iscrizione a una newsletter, tra le altre cose.

📌 Avete diverse opzioni per l’attuazione dell’obbligo di informazione, ad esempio potete

  • includere tutte le informazioni (complete) in ogni punto di raccolta dei dati, oppure
  • inserire nei punti suddetti brevi riferimenti che reindirizzino l’utente all’informativa sulla privacy, che descriverà in dettaglio i processi di trattamento dei dati all’interno del vostro negozio.

👉 In pratica, la seconda soluzione viene scelta più spesso. È più semplice e riduce sicuramente la quantità di testo da inserire in ogni punto in cui un cliente può condividere i propri dati con voi.

Ricordate che il consenso al trattamento dei dati non è sempre necessario o giustificato, e a volteè un errore. Nei negozi di e-commerce è frequente vedere caselle di consenso per il trattamento dei dati personali, ad esempio per l’elaborazione di un ordine effettuato. Tuttavia, tale azione non è corretta. La normativa prevede diversi motivi per il trattamento dei dati, uno dei quali è la necessità di eseguire il contratto, cioè proprio la consegna della merce ordinata dal cliente. In questo caso, ottenere un ulteriore consenso per lo stesso genererà più problemi che vantaggi per voi.

Per quali scopi potete utilizzare i dati dei clienti? 💻

I dati dei clienti vengono solitamente trattati per la creazione di account, l’elaborazione degli ordini o per attività statistiche e di marketing. A tal fine, la normativa è piuttostoflessibilee non definisce le possibili finalità specifiche del trattamento.

Tuttavia, è necessario ricordare che i dati dei clienti:

  • non vengono raccolti “per back-up”, ma solo per scopi espliciti e legittimi che voi definite al momento della raccolta;
  • vengono raccolti solo nella misura necessaria a soddisfare le finalità, ossia non vengono raccolti più dati di quelli effettivamente necessari;
  • non vengono conservati più a lungo del necessario;
  • siano sicuri – la maggior parte delle multe elevate (sì, esistono multe per le violazioni del RODO e possono essere molto alte) sono dovute a violazioni della sicurezza, che inoltre possono essere fatali per la vostra immagine e la fiducia dei clienti. Naturalmente, il cliente deve essere a conoscenza delle finalità per cui trattate i suoi dati. Informatelo inserendo una cosiddetta clausola informativa nel punto in cui inizia la raccolta dei dati.

📌 Come “snellire” il percorso di acquisto per vendere in modo più efficace

L’obiettivo è creare un percorso d’acquisto facile da usare ed eliminare i contenuti eccessivi. Mantenete i consensi il più possibile brevi e riducete gli obblighi di informazione. Questo aiuterà i clienti a rimanere più a lungo sulla vostra pagina del negozio e a riempire il carrello virtuale.

Le normative richiedono l’inserimento di molti contenuti diversi nel percorso di acquisto. Tuttavia, potete semplificarle evitando un linguaggio giuridico complicato. I vostri clienti apprezzeranno messaggi semplici e comprensibili.

Esempio

La normativa richiede di raccogliere il consenso per “l’uso di apparecchiature terminali di telecomunicazione per scopi di marketing diretto, sotto forma di messaggi di testo inviati al numero di telefono cellulare che ho fornito di seguito, ai sensi della legge sulle telecomunicazioni del 16 luglio 2004 (Gazzetta Ufficiale n. 171, punto 1800)”.

È possibile semplificare il contenuto, ad esempio: “Accetto di ricevere newsletter sotto forma di SMS al numero di telefono fornito”.

Vedete la differenza? 🧐

Avete più opzioni come questa, se non altro quando comunicate la clausola informativa richiesta da RODO. Potete inserire nei punti di raccolta dei dati solo brevi riferimenti/hyperlink che rimandano alle informazioni complete fornite, ad esempio nella scheda dell’informativa sulla privacy. Non lasciate che le informazioni sul trattamento dei dati prendano il sopravvento sul percorso di acquisto!

Nuovi canali di vendita, stessi consensi e account cliente

Sì, sì, è possibile, ma dovete verificare i documenti in vostro possesso e assicurarvi che coprano le attività previste. Tuttavia, se l’accordo che avete concluso con il cliente riguarda solo il mantenimento di un conto all’interno di un servizio disponibile a un indirizzo specifico, il lancio di un conto su un’app mobile richiederà un adeguamento del consenso e quindi una modifica dei termini e delle condizioni. Una volta che il consenso è stato esteso di conseguenza, il cliente sarà in grado di utilizzare l’account sull’app mobilesenza doversi registrare nuovamente.

Il secondo documento da esaminare, oltre ai termini e alle condizioni, è la clausola informativa fornita al cliente in precedenza nell’ambito del RODO. Assicuratevi che le informazioni in essa contenute siano abbastanza universali da coprire anche questo canale. In caso contrario, è necessario integrarla.

👉 Dati raccolti nell’e-commerce rispetto all’attività fissa

Vi starete chiedendo se potete utilizzare i dati raccolti nel vostro negozio di e-commerce anche per le operazioni del vostro negozio fisso. La risposta è sì. Ad esempio, se avete lanciato un programma di fidelizzazione che dà diritto a sconti, promozioni o premi ricevuti in cartoleria, potete includere anche gli acquisti effettuati nel negozio online. Se volete svolgere altre attività di marketing in cartoleria sulla base dei consensi raccolti nel negozio online, anche questo è possibile. La normativa vigente favorisce tali soluzioni.

Di solito, i consensi ottenuti nell’e-commerce per il trattamento dei dati a fini di marketing sono sufficienti per poter organizzare campagne di marketing anche nel negozio di cartoleria.

Lo stesso vale per il consenso alla newsletter. Se si ottiene il consenso per una newsletter relativa al proprio negozio online, si possono includere informazioni sulla propria attività di cartoleria. L’idea è quella di ottenere il consenso per una newsletter “generale” che promuova i vostri prodotti o servizi. Assicuratevi che le informazioni fornite al cliente siano il più possibileuniversali– non inserite disposizioni che limitino le attività previste solo al negozio online. Questo è importante perché il cliente deve sapere che i suoi dati raccolti nel negozio online vengono elaborati anche per scopi commerciali fissi.

Troppi consensi, dati e clausole? Nessun problema, contattateLBKP, gli esperti di diritto delle nuove tecnologie che hanno preparato la sezione legale della nostra guida. Saranno lieti di rispondere alle vostre domande.

Il dottor Wojciech Lamik è stato nominato nel concorso Rising Stars 2024

Wojciech Lamik Rising Stars

Wojciech Lamik sta andando a gonfie vele, conquistando con determinazione e passione vette successive, dimostrando che nessuna sfida è troppo grande quando la visione si combina con l’azione.

Siamo lieti di annunciare che Wojciech è stato nominato per un prestigioso premio nell’ottava edizione del concorso organizzato da Wolters Kluwer PolskaRising Stars Lawyers – Leaders of Tomorrow 2024! Tra i numerosi candidati di spicco, sono state le sue impressionanti conoscenze sostanziali e la sua vasta esperienza a farlo emergere.

Wojciech è specializzato nel diritto delle nuove tecnologie, nella protezione dei dati e dei diritti personali, nella proprietà intellettuale e nell’e-commerce, in particolare nell’attuazione della legge sui servizi digitali. Nel corso degli anni ha sviluppato le sue competenze acquisendo esperienza in importanti studi legali di Breslavia, Varsavia e Katowice e nel dipartimento di sicurezza di una delle maggiori banche polacche.

I suoi risultati accademici includono un dottorato di ricerca difeso presso l’Università di Breslavia, numerosi articoli scientifici nel campo delle nuove tecnologie e del diritto dei dati personali e la co-autorialità di monografie e commenti sulle più recenti normative giuridiche, come il RODO o il Digital Services Act. ⚖️💻

Wojciech è attivo nella promozione di standard legali nelle nuove tecnologie:

🔷 come presidente del Comitato per le nuove tecnologie e la trasformazione digitale presso l’OIRP di Breslavia.

🔷 Coordinatore del team Nuove tecnologie presso il Consiglio nazionale dei consulenti legali.

🔷 Co-conduttore del popolare podcast “Law and New Technologies”, che ha guadagnato migliaia di ascoltatori.

Alla fine di settembre di quest’anno. Wojciech è stato eletto anche come:

🔷 Membro del Consiglio dell’OIRP di Breslavia per il periodo 2024-2028.

🔷 delegato al Congresso nazionale dei consulenti legali.

Inoltre, Wojciech ha ricevutoil distintivo d’argento “Merito per l’autogoverno dei consulenti legali” – questo prestigioso riconoscimento riassume il suo impegno per l’autogoverno negli ultimi anni. 🏅

La sua passione per lo sviluppo del diritto delle nuove tecnologie non solo ispira, ma influenza anche un reale cambiamento nel settore. Ci congratuliamo con Wojciech per questa eccezionale nomina e incrociamo le dita per un ulteriore successo! 🚀

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Sono aperte le iscrizioni al corso post-laurea “Diritto delle nuove tecnologie

🚀 Iscrizioni al corso post-laurea “Diritto delle nuove tecnologie!

Sono aperte le iscrizioni al corso post-laurea “Diritto delle nuove tecnologie – al servizio delle imprese e del settore pubblico” presso la Facoltà di Giurisprudenza e Amministrazione dell’Università di Łódź, diretto dalla Dott.ssa Marlena Sakowska-Baryła, Prof. UŁ Ph.

Siamo lieti di annunciare che il nostro nuovo esperto di diritto tecnologico, il Dr. Wojciech Lamik, sarà un docente di questo studio!

🌟 Perché aderire?

Immaginate di essere in prima linea tra i professionisti legali al servizio di aziende all’avanguardia che utilizzano l’intelligenza artificiale, l’e-commerce, il marketing digitale e i servizi elettronici. Oppure lavorate nel settore pubblico, nelle implementazioni IT e nell’e-government, dando forma al futuro del governo digitale. Questo corso di laurea è l’occasione ideale per acquisire le conoscenze e le competenze necessarie!

👩‍🏫 Perché questi studi sono unici?

🔹 Oltre 200 ore di lezioni tenute da esperti del settore: imparate dai migliori del settore!

🔹 Imparate a conoscere le tecnologie legali, la sicurezza informatica e l’intelligenza artificiale – rimanete al passo con le ultime tendenze.

🔹 Compendio completo di supporto alle tecnologie legali – per essere pronti alle sfide del futuro.

🔹 Analisi pratica delle questioni legali e delle implementazioni IT – per acquisire le competenze realmente richieste dal mercato del lavoro.

🎓 Lezioni esclusivamente online!

Così potrete studiare da qualsiasi parte del mondo e adattare l’apprendimento ai vostri orari. 🚀

🗓 Le assunzioni continuano fino al 15 ottobre 2024.

Il gruppo di docenti è una vera e propria vetrina per questi studi: Marlena Sakowska-Baryła, prof. UŁ dr hab, Zbigniew Okoń, Rafał Prabucki, PhD, Mariola Więckowska, Artur Prasal, Mirosław Gumularz, Ph.D., Prof. UŚ Dariusz Szostek,PhD, Beata Konieczna-Drzewiecka, Marcin Górski, Anna Kruszewska, Jakub Wyczik, Maciej Szmigiero, Arleta Nerka, Jan Wosiura, Kamil Szpyt, Dominika Kuźnicka- Błaszkowska, Milena Wilkowska, Tomasz S., Piotr Siemieniak, Magdalena Czaplińska, PhD, Damian Karwala, Ph.D., Izabela Kowalczuk-Pakuła, Dominika Prabucka, Agnieszka G., Adrian Kapczyński, CISA, CISM, Ph.D., Mateusz Jakubik, Michał Nowakowski, PhD, Gabriela Bar, Damian Flisak, Tomasz Izydorczyk, Krzysztof Stefański, Magdalena Piech, PhD, Iga Małobęcka-Szwast, LL.M., Mateusz Franke.

Ulteriori informazioni sono disponibili qui: 🔗https://lnkd.in/diPetjum

Contatto

Hai domande?guarda il telefono+48 663 683 888
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