Variazione dell’imposta sulla proprietà

Il Consiglio dei Ministri ha adottato le proposte di modifica della legge sulle imposte e tasse locali, che potrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2025! 📅

In cosa consistono le modifiche? 👇

Si tratta principalmente di un cambiamento nella formulazione delle definizioni dei termini “struttura” e “edificio”.

🏢 Nuova definizione di edificio: Un oggetto eretto a seguito di lavori di costruzione, permanentemente attaccato al suolo, con fondamenta e tetto.

La definizione di cui sopra – nonostante gli sforzi del legislatore e l’ampliamento del glossario statutario – non è una definizione chiara, che richiede un’ulteriore interpretazione delle disposizioni e l’utilizzo delle disposizioni di altre leggi.

🏗️ Nuova definizione di struttura: Una struttura sarà qualsiasi oggetto che non sia un edificio e che sia elencato nell’Allegato 4 della Legge o nella definizione, tra cui: centrali elettriche, linee ferroviarie, impianti di stoccaggio dell’energia, caldaie, impianti di depurazione come strutture complesse, anfiteatri e stadi che sono strutture eterogenee, e fondazioni per macchinari e attrezzature tecniche.

La conclusione? Per gli imprenditori, una parte significativa delle strutture sarà soggetta a un’aliquota fiscale più elevata! 📈

In riferimento a quanto sopra, le modifiche riguarderanno in particolare gli oggetti che finora sono stati trattati come fabbricati. Il legislatore prevede di classificarli esplicitamente nella categoria delle strutture.

Cos’altro cambierà?

  • Autorimesse – regole di tassazione semplificate per le autorimesse sia singole che multiple 🚗.
  • Esclusione dalla tassazione di piccoli oggetti architettonici (ad es. pergole, parchi giochi, statue, bidoni) 🌳.
  • Proroga del termine di presentazione della dichiarazione dei redditi per gli imprenditori fino al 31 marzo 2025 🗓️, per avere più tempo per adeguarsi alla nuova normativa.

Il dottor Wojciech Lamik nominato nel concorso Rising Stars 2024

Wojciech Lamik sta andando a gonfie vele, con determinazione e passione conquista vette successive, dimostrando che nessuna sfida è troppo grande quando la visione si combina con l’azione.

Siamo lieti di annunciare che Wojciech è stato nominato per un prestigioso premio nell’ottava edizione del concorso organizzato da Wolters Kluwer Polska Rising Stars Lawyers – Leaders of Tomorrow 2024! Tra i numerosi candidati di spicco, sono state le sue impressionanti conoscenze sostanziali e la sua vasta esperienza a farlo emergere.

Wojciech è specializzato nel diritto delle nuove tecnologie, nella protezione dei dati e dei diritti personali, nella proprietà intellettuale e nell’e-commerce, in particolare nell’attuazione della legge sui servizi digitali. Nel corso degli anni ha sviluppato le sue competenze acquisendo esperienza in importanti studi legali di Breslavia, Varsavia e Katowice e nel dipartimento di sicurezza di una delle maggiori banche polacche.

I suoi risultati accademici includono un dottorato di ricerca difeso presso l’Università di Breslavia, numerosi articoli scientifici nel campo delle nuove tecnologie e del diritto dei dati personali e la co-autorialità di monografie e commenti sulle più recenti normative giuridiche come il RODO o il Digital Services Act. ⚖️💻

Wojciech è attivo nella promozione di standard legali nelle nuove tecnologie:

🔷 come presidente del Comitato per le nuove tecnologie e la trasformazione digitale presso l’OIRP di Breslavia.

🔷 Coordinatore del team Nuove tecnologie presso il Consiglio nazionale dei consulenti legali.

🔷 Co-conduttore del popolare podcast “Law and New Technologies”, che ha guadagnato migliaia di ascoltatori.

Alla fine di settembre di quest’anno. Wojciech è stato eletto anche come:

🔷 Membro del Consiglio dell’OIRP di Breslavia per il periodo 2024-2028.

🔷 delegato al Congresso nazionale dei consulenti legali.

Inoltre, Wojciech ha ricevuto il distintivo d’argento “Merito per l’autogoverno dei consulenti legali ”: questo prestigioso riconoscimento riassume il suo impegno nell’autogoverno negli ultimi anni. 🏅

La sua passione per lo sviluppo del diritto delle nuove tecnologie non solo ispira, ma influenza anche un reale cambiamento nel settore. Ci congratuliamo con Wojciech per questa eccezionale nomina e incrociamo le dita per un ulteriore successo! 🚀

#RisingStars #Nomination #LeadersTomorrow #Competition #WoltersKluwer #LBKP

Un’app sostituirà il testamento?

In occasione della Settimana internazionale per la redazione di testamenti, il programma Good Day di TVP 3 Warsaw ha ospitato il consulente legale Paweł Kempa-Dymiński del nostro team, che ha spiegato perché la redazione di un testamento è un elemento fondamentale per prendersi cura del futuro dei propri cari.

Vale la pena ricordare che il testamento è solo uno degli elementi della pianificazione della successione (particolarmente importante nel caso della successione di imprese familiari). È anche importante garantire che i nostri cari abbiano un accesso reale alle informazioni di cui hanno bisogno (garantire tale accesso è, tra l’altro, consigliabile non solo in caso di morte, ma anche, ad esempio, in caso di malattia grave e improvvisa, di incidente, ecc.) Ciò è particolarmente cruciale quando è necessario mantenere la continuità di alcune attività (contributi a determinate cause o operazioni commerciali).

Le nuove tecnologie possono essere la risposta a queste sfide.

Il programma ha visto anche la partecipazione di Paweł Soproniuk, co-creatore dell’interessante LegacyApp, che ha parlato degli strumenti moderni che facilitano la gestione delle informazioni cruciali per la successione. Come ha osservato il r.p. Kempa Dymiński, il problema potrebbe non essere il testamento in sé (questo viene fatto sempre più spesso), ma il suo reperimento.

LegacyApp viene utilizzata per memorizzare informazioni importanti riguardanti la nostra vita, come le password dei conti bancari, i dati sui contratti di credito o gli investimenti detenuti (compresi quelli alternativi – come l’antiquariato o le criptovalute – di cui i nostri cari potrebbero non essere a conoscenza). I dati sono criptati e l’app non ha accesso ad essi.

Paweł Kempa-Dymiński ha valutato che questo potrebbe essere uno strumento molto interessante e utile: “Abbiamo un testamento, ma senza conoscere i dettagli, come prestiti o investimenti, possiamo perdere l’accesso a beni importanti. Le soluzioni moderne, come questa app, aiutano a raccogliere e proteggere questi dati in modo ponderato e a trasmetterli ai nostri cari quando sarà il momento”.

Per il momento, tuttavia, questa tecnologia non sostituirà il testamento (che deve essere scritto a mano o autenticato), ma può essere uno strumento utile per gestire l’accesso ai nostri beni ed eseguire un testamento nella pratica.

#Testamento #Diritto successorio #Tecnologia #Legge #Innovazione.

Internet non ha confini – o i problemi legali della vendita di servizi e prodotti all’estero

Nel 2003 una band polacca cantava in tedesco che non ci sono confini. Questo è vero, ma fortunatamente siamo nell’anno 2024 e le vostre opportunità di e-commerce fanno un ulteriore passo avanti: potete vendere online a più di 3 persone (si potrebbe dire: a più persone) e non solo in Germania! 🌍

Passando senza problemi agli aspetti legali a cui dovete prestare attenzione quando vendete servizi e prodotti all’estero, esaminiamo innanzitutto la documentazione necessaria per il corretto e legale funzionamento del vostro e-commerce, che consiste , tra l’altro, in:

  • 📜 i termini e le condizioni del negozio online
  • 🔐 informativa sulla privacy (obblighi di informazione ai sensi del RODO e cookie)
  • ✉️ regolamento della newsletter (se previsto)
  • 🔄 regolamento sui resi e sui reclami

📜 regolamento del negozio

Tra i documenti sopra citati, il più importante, e quello con cui si consiglia di iniziare la compilazione della relativa documentazione, è proprio il regolamento del webshop.

Si tratta di una questione piuttosto complessa, ma per semplificarvi la vita in futuro e per rispettare i requisiti di legge, è consigliabile definire , tra le altre cose, quanto segue nel regolamento del negozio:

  • ⚖️ legge applicabile – Sta a voi scegliere la legge applicabile. Ovviamente, nel caso di un negozio polacco, sarà più semplice e sicuro scegliere la legge polacca. Aggiungiamo anche che la scelta di questa legge non priva il consumatore della protezione garantita dalle leggi del paese di origine del cliente.
  • 🛒 la gamma di servizi elettronici disponibili – Si tratta di ciò che il cliente può effettivamente fare nel vostro negozio. Di solito vengono menzionati aspetti quali l’account utente, la newsletter, la stipula di contratti di vendita, ecc.
  • 💸 termini e condizioni del contratto di vendita – Una parte molto importante dei termini e delle condizioni. Vale la pena indicare qui i tempi di acquisto, le valute, le modalità di pagamento e di evasione dell’ordine, o la questione delle tasse.
  • 🚚 termini e condizioni di consegna – Specifica questioni come i costi di spedizione, i metodi di consegna disponibili, i tempi di consegna.
  • 🔄 termini di reclamo – È utile avere una procedura in caso di reclami. Specificare quali sono i diritti del cliente ed entro quali termini.
  • 🤝 condizioni per la gestione extragiudiziale dei reclami (ADR) – Indicare le possibilità di gestione extragiudiziale dei reclami, anche se non è obbligatoria.
  • 📝 d ocumenti esemplificativi – È utile includere moduli esemplificativi, ad esempio per il reclamo e il ritiro.

🔐 Informativa sulla privacy, ovvero obblighi di informazione ai sensi del RODO e cookie

L’adempimento degli obblighi in materia di dati personali imposti dal RODO è un altro argomento importante. Si tratta principalmente degli obblighi di informazione nei confronti del cliente e delle informazioni relative ai cookie.

Nella vostra informativa sulla privacy, spiegate , tra le altre cose:

  • Chi siete e come trattate i dati personali dei clienti,
  • quali diritti ha il cliente a questo riguardo
  • Quali dati vengono raccolti, per quale scopo, su quale base giuridica e per quanto tempo vengono trattati,
  • chi ha accesso ai dati.

Inoltre, specificate in un documento separato cosa sono i cookie, quali tipi di cookie esistono e per quali scopi vengono utilizzati dal vostro e-commerce.


✉️ Newsletter e norme su resi e reclami

Ricordate che anche questi termini e condizioni sono parti importanti della vostra documentazione, soprattutto se vendete all’estero. Dovrete renderli disponibili in inglese. 📄


🚫 Geoblocking

Il geoblocking (geo-blocking) è la restrizione dell’accesso degli utenti a un sito specifico in base al loro paese di residenza o di soggiorno. Tuttavia, è stata introdotta una legislazione che vieta tale discriminazione nel commercio all’interno dell’UE.

Un esempio interessante di geoblocking è l’accesso alle piattaforme di streaming, come Netflix, dove l’offerta può variare da Paese a Paese. 🌍


📝 Pratiche di consenso a Internet

È bene tenere presente che, nonostante le normative paneuropee, i vari Paesi hanno prassi diverse in materia di consenso al trattamento dei dati personali o all’invio di newsletter.


🚀 Sintesi

La preparazione accurata della documentazione relativa all’e-commerce è il primo passo verso il successo. Una documentazione ben preparata eviterà controversie con i clienti e costruirà un’immagine positiva dell’azienda.

Se avete bisogno di una consulenza, contattateci 📞

🛒 Lui compra, lei compra: diritti del consumatore e vendite B2B

B2B, B2C – suona un po’ come una formula chimica, non è vero? Non preoccupatevi, gestire un’attività di e-commerce non è così complicato come condurre esperimenti scientifici 😊. Tuttavia, se avete intenzione di lanciare un negozio online, è importante avere una conoscenza di base dei canali di vendita Business-to-Business (B2B) e Business-to-Consumer (B2C), nonché della vendita ai quasi-consumatori. La differenza fondamentale tra questi canali? Dipende tutto da chi è il vostro pubblico di riferimento. Le vendite alle aziende e ai singoli clienti possono avere alcune somiglianze, ma in realtà sono molto diverse. Poi c’è la vendita agli imprenditori che, in alcuni casi, possono essere trattati come consumatori. Le differenze tra questi canali di vendita riguardano molti aspetti, come le strategie di comunicazione e di marketing, il processo di acquisto, i prezzi e i metodi di pagamento. Ma la cosa più importante da ricordare quando si avvia un’attività di e-commerce – e su cui ci concentreremo ora – è che le vendite B2B e B2C comportano requisiti legali diversi che influenzeranno la gestione del vostro negozio online. 🛍️

Che impatto ha sul vostro negozio il fatto che il vostro cliente sia un consumatore o un’azienda? 🤔

La regola generale è che nelle transazioni B2B il venditore ha maggiore flessibilità. Ciò significa che il rapporto B2B, essendo di tipo professionale (venditore – azienda e acquirente – azienda), non prevede le misure di protezione previste per i consumatori in quanto parte debole di un contratto. Di conseguenza, i venditori sono soggetti a un minor numero di norme severe che impongono soluzioni specifiche e i diritti dei clienti possono essere modellati in modo più flessibile. Tuttavia, le cose cambiano quando si scopre che l’acquirente dei vostri beni o servizi è un consumatore, ovvero una personache acquista per uso personale piuttosto che per le sue attività commerciali o professionali. 🛒

In entrambi i casi, i termini che definiscono i diritti e le responsabilità reciproci – quelli del venditore e quelli dei clienti, siano essi aziende o consumatori – dovrebbero essere inclusi nei termini e condizioni del vostro negozio. Non è necessario creare condizioni separate per ogni canale di vendita (anche se si potrebbe). È sufficiente delineare chiaramente i diritti dei clienti consumatori e dei clienti commerciali in un’unica serie di termini e condizioni. 📜

Quali sono le questioni da affrontare a seconda che l’acquirente sia un’azienda o un consumatore? 🧐

Condizioni contrattuali abusive 🚫

La prima questione è quella delle “clausole contrattuali abusive”. Secondo i regolamenti, se una particolare clausola in un contratto con un consumatore non è stata negoziata individualmente, non vincola il consumatore se crea uno squilibrio nei suoi diritti e doveri, in contrasto con i principi morali accettati e pregiudica gravemente i suoi interessi.

Esempi di clausole abusive sono:

  • Una clausola che richiede al consumatore di coprire le spese di spedizione per presentare un reclamo sulla merce acquistata.
  • Una clausola che consente all’azienda di modificare i termini e le condizioni del negozio in qualsiasi momento e senza dover fornire una motivazione per le modifiche.

Prima di redigere i termini e le condizioni del vostro negozio, controllate l’elenco delle clausole abusive per assicurarvi che nessuna di quelle che intendete inserire sia presente. Usate il buon senso: seuna clausola sembra “ingiusta”, se abusa della posizione del venditore o se elimina i diritti che i consumatori avrebbero normalmente, state camminando sul filo del rasoio. 🧊

Il diritto di recesso 🛑

Avendo fatto acquisti online come consumatore molte volte, conoscete bene il fatto che nelle vendite B2C i clienti hanno il diritto di recedere dall’acquisto entro 14 giorni. Un’azienda non può limitare questo diritto dei consumatori, tranne in alcune situazioni specifiche. Tuttavia, le regole sono diverse quando si vende la propria merce a un’altra azienda.

Naturalmente, potete fornire all’acquirente – che è un’azienda – il diritto di recedere dal contratto o di restituire/cambiare la merce (come fanno molte aziende di e-commerce affermate). Tuttavia, in questi casi, tali diritti saranno regolati esclusivamente dalla vostra politica di vendita, che potrete adattare alle esigenze del vostro negozio. 🛍️

Garanzie e reclami 🛠️

Le maggiori differenze tra le vendite B2B e B2C si riscontrano nell’area dei diritti del cliente relativi alle garanzie per i difetti dei beni venduti (o, per le vendite ai consumatori dopo il 1° gennaio 2023, per la non conformità al contratto). Nelle vendite B2B, un’azienda può generalmente definire i diritti del cliente come meglio crede. Tuttavia, nelle vendite B2C, un negozio online deve garantire che i consumatori possano esercitare i diritti di garanzia previsti dalla legge. ⚖️

Obblighi di informazione 📝

Infine, nelle vendite B2C, la legge sui diritti dei consumatori impone alle aziende online di fornire ai consumatori una serie di informazioni, tra cui:

  • le caratteristiche del prodotto venduto
  • il prezzo
  • i diritti del consumatore relativi all’acquisto
  • i dettagli di contatto dell’azienda

Questo ha un impatto significativo sull’esperienza di acquisto. Sebbene anche nelle vendite B2B sia necessario fornire informazioni ai clienti, spesso simili a quelle richieste nel B2C, gli obblighi relativi alla portata e al dettaglio delle informazioni sono molto meno stringenti nel contesto B2B.

Un’azienda può essere un consumatore? 🕵️‍♂️

Ecco una piccola eccezione 😉 Fino al 31 dicembre 2020, la distinzione tra consumatori e imprese era chiara e netta. Tuttavia, dal 1° gennaio 2021, è stata introdotta una nuova terza categoria: l’“imprenditore con diritti di consumatore”.

Chi è? 🤔

Si tratta di imprenditori individuali – persone fisiche che gestiscono un’impresa individuale registrata nel CEIDG – che stipulano un contratto di vendita con un’impresa se il contratto è direttamente collegato alla loro attività commerciale ma indica che non è di natura professionale per loro.

Esempi:

  • un avvocato che acquista una stampante per il proprio ufficio 🖨️
  • un medico che acquista un’auto per recarsi al lavoro in ospedale 🚗
  • un architetto che acquista una macchina da caffè per il suo ufficio ☕

Per questi clienti, dovrete assicurarvi che siano trattati come consumatori nel vostro negozio. Tuttavia, per rassicurarvi, in caso di controversia, l’acquirente dovrà dimostrare di essere un imprenditore con diritti di consumatore.

Nota! ⚠️

In pratica, è possibile che il termine “prosumer” venga utilizzato per descrivere gli imprenditori con diritti di consumo. Tuttavia, si tenga presente che il termine “prosumer” è utilizzato anche nella legge sulle fonti energetiche rinnovabili per indicare una persona che produce e consuma ciò che ha creato (ad esempio, l’elettricità). Quindi, non confondete questi due tipi di prosumer! ⚡

Sembra complicato? Può esserlo: creare un insieme completo e conforme di termini e condizioni per il vostro negozio online non è un compito semplicissimo, ma è sicuramente realizzabile! Se avete bisogno di aiuto, contattate LBKP, gli esperti di e-commerce che hanno realizzato la sezione legale della nostra guida. 📚

Quali sfide legali deve affrontare l’intelligenza artificiale?

Quali sfide legali deve affrontare l’intelligenza artificiale? 🤖 Allora abbiamo qualcosa per voi! L’articolo “Guida legale all’IA” redatto dai nostri esperti, l’avvocato Mateusz Borkiewicz e l’avvocato Grzegorz Leśniewski (link al profilo su LI), è una vera e propria miniera di conoscenze 🧠 per tutti coloro che vogliono comprendere meglio il lato legale dell’IA.

Cosa trovate nell’articolo? 📚

  • Per i geek: La sezione 1 è un’analisi giuridica approfondita dell’IA
  • Per i semi-geek: La sezione 2 fornisce informazioni sostanziali in un formato più accessibile, ideale per chi vuole capire di più ma senza immergersi in dettagli troppo specialistici.
  • Per i professionisti: le sezioni 3-5 sono costituite da domande e risposte pratiche, ideali per coloro che cercano indicazioni specifiche su come utilizzare legalmente l’IA nella loro attività quotidiana.

Perché vale la pena leggerlo. 🌍
In un’epoca di rapida evoluzione tecnologica, le domande sulla legalità dell’IA e sulla responsabilità delle sue attività si fanno sempre più pressanti. Questa guida non solo risponde a queste domande, ma mostra anche come orientarsi efficacemente per evitare potenziali insidie.

Imparerete, tra l’altro, a conoscere i seguenti aspetti:

  • È legale utilizzare l’IA? 🔍
  • Chi è responsabile degli errori dell’IA? ⚖️
  • Come creare IA in modo legale? 💻
  • Come utilizzare gli strumenti di IA in modo sicuro in un’azienda? 🛡️

Clicca ed esplora l’IA in un contesto legale con LBKP! 📲(tutto il testo deve essere un link all’articolo)

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DORA all’orizzonte: i cambiamenti chiave per il settore finanziario 🏦

DORA – nuovi standard per la sicurezza informatica 🔒

Nell’era digitale, quando la maggior parte delle transazioni finanziarie avviene online, la sicurezza dei nostri dati e fondi sta diventando una priorità. Di recente abbiamo visto tutti, con l’esempio del crash dei sistemi operativi di Microsoft, cosa succede quando uno dei servizi online più utilizzati dalle aziende, Office 365, viene colpito. ✈️🚫

I collegamenti aerei sono stati cancellati, la Borsa di Londra non ha funzionato e anche i clienti delle banche hanno segnalato problemi (in Polonia sono state colpite, tra le altre, Santander Bank e PKO BP). Microsoft ha stimato che l’incidente ha interessato fino a 8,5 milioni di dispositivi Windows. Gli effetti di quello che si è rivelato essere “solo” un crash hanno fermato per un attimo parte del mondo. L’entità dell’interruzione delle operazioni di enti di molti settori fa pensare a cosa potrebbe accadere quando non si tratta di un crash, ma di un attacco informatico riuscito. 🤔💻

L’Unione Europea, riconoscendo i crescenti rischi nell’ambito della sicurezza digitale per il settore finanziario e i suoi clienti, nel dicembre 2023 ha emanato il Digital Operational Resilience Act (DORA), che stabilisce nuovi standard per la sicurezza informatica delle entità finanziarie, con l’obiettivo di garantirne la resilienza a tutte le interruzioni e le minacce legate alle TIC. 🌐📜

I nuovi regolamenti mirano a:

Ridurre al minimo i rischi associati non solo agli attacchi informatici, ma più in generale agli incidenti di sicurezza. Stabilendo standard e procedure uniformi, la DORA dovrebbe contribuire a proteggere l’integrità, la sicurezza e la continuità dei servizi finanziari nell’Unione Europea. 🛡️🇪🇺

Il conto alla rovescia è partito ⏳

Le entità finanziarie hanno tempo fino al 17 gennaio 2025 per conformarsi al DORA. Dopo questa data, non ci saranno più tariffe agevolate – la FSA, durante i corsi di formazione e gli incontri con il settore finanziario, avverte che non aspetterà i ritardatari e prevede di verificare e imporre l’attuazione dei nuovi obblighi fin dal primo giorno. 📅🔍

È importante notare che il DORA non è una direttiva (come nel caso di un’altra legge sulla sicurezza informatica come la NIS2), ma un regolamento. Ciò significa che è vincolante nella sua interezza per le entità a cui si rivolge ed è direttamente applicabile in tutti i Paesi dell’Unione Europea, senza la necessità di implementarlo negli ordinamenti giuridici locali tramite leggi. 📜⚖️

Chi è interessato dal DORA? 🏦💼

La DORA riguarda principalmente – ma non esclusivamente – un ampio spettro di istituzioni finanziarie ed enti di finanza digitale. Tra gli altri, banche, compagnie di assicurazione, fondi di investimento, istituti di credito, fornitori di criptovalute, istituti di moneta elettronica e altri fornitori di servizi finanziari sono obbligati a rispettare la nuova normativa. 💳🏢

Inoltre, la DORA introduce alcuni obblighi per i fornitori di tecnologia, compresi i fornitori di servizi cloud e altri fornitori di servizi ICT. ☁️💻

Cosa significa DORA per il settore finanziario? 📊🔒

Il DORA impone obblighi agli operatori del settore finanziario, richiedendo alle istituzioni finanziarie non solo di rispondere agli incidenti, ma anche di adottare una serie di misure preventive, in base al principio che prevenire è meglio che curare. 💡🔧

In pratica, ciò significa agire principalmente nelle seguenti aree chiave:

  1. Gestione del rischio ICT 🖥️⚠️Instytucje finance dovrebbe sviluppare e implementare una strategia completa di gestione del rischio ICT. Questa strategia dovrebbe includere l’identificazione, la valutazione, il monitoraggio e il controllo dei rischi ICT per garantire la sicurezza e l’integrità dei sistemi IT.
  2. Gestione degli incidenti ICT 🛡️🚨La classificazione e la segnalazione degli incidenti ICT sono fondamentali per una gestione efficace della sicurezza, secondo la DORA. Le istituzioni finanziarie saranno tenute a seguire linee guida chiare per la classificazione degli incidenti, che dovrebbero portare a un’appropriata tracciabilità, analisi e risposta. Le responsabilità in quest’area comprenderanno, a titolo esemplificativo e non esaustivo: la creazione e l’implementazione di linee guida uniformi per la classificazione degli incidenti in base al livello di gravità e al tipo di minaccia; la regolare segnalazione degli incidenti alle autorità competenti e agli stakeholder, in conformità con gli standard e le normative applicabili; l’analisi delle cause principali degli incidenti per identificare le vulnerabilità e implementare le azioni correttive.
  3. Gestione del rischio da parte di fornitori esterni di servizi ICT 🤝🔍Le istituzioni finanziarie devono definire politiche per la gestione della cooperazione con fornitori esterni di servizi ICT. Le responsabilità in quest’area comprenderanno, tra l’altro, lo sviluppo di criteri per la valutazione e la selezione dei fornitori di servizi ICT per garantire che soddisfino i requisiti di sicurezza e conformità, assicurando che i contratti stipulati con i fornitori di ICT siano conformi ai requisiti stabiliti dalla DORA e monitorando e valutando regolarmente le prestazioni dei fornitori.
  4. La verifica della resilienza digitale operativa 🔄🛠️Obowiązki in questo settore comprenderà, tra l’altro, l’istituzione di un programma completo di verifica della resilienza digitale operativa. I soggetti finanziari diversi dalle microimprese saranno tenuti a testare tutti i sistemi e le applicazioni ICT almeno una volta all’anno. Per alcune entità obbligate, la DORA prevede anche l’obbligo aggiuntivo di effettuare test di penetrazione avanzati (TLPT) per la ricerca di minacce almeno ogni 3 anni.

Dove ci sono obblighi, ci sono anche sanzioni ⚖️💰

La comprensione e l’adeguamento ai requisiti della DORA sono essenziali dal punto di vista degli operatori finanziari, non solo per la necessità di garantire un adeguato livello di resilienza digitale operativa, ma anche per evitare gravi conseguenze legali e finanziarie.

Il DORA implica che alle autorità competenti (in Polonia sarà principalmente la FSA) saranno concessi ampi poteri di supervisione e applicazione del DORA. Esse avranno il diritto di richiedere l’accesso a tutti i documenti e i dati che riterranno rilevanti nel contesto delle loro indagini. Gli istituti finanziari devono prepararsi a eventuali revisioni e ispezioni. La mancata collaborazione o la mancata fornitura delle informazioni richieste possono comportare ulteriori sanzioni. 🔍📋

In caso di violazione del DORA, le autorità di vigilanza possono applicare diverse sanzioni amministrative. Queste includono, tra l’altro, ordini di cessazione e desistenza per le attività non conformi, l’obbligo di porre fine alle pratiche contrarie ai regolamenti e l’applicazione di sanzioni finanziarie volte a imporre la conformità. 💼💸

Sintesi 📊✍️

Naturalmente, una valutazione completa dell’impatto della nuova normativa sarà possibile solo dopo qualche tempo, ma osiamo già ipotizzare che il DORA rappresenti una pietra miliare per garantire la resilienza operativa digitale nel settore finanziario dell’UE. Con l’introduzione di nuovi standard di gestione del rischio ICT e l’obbligo di un approccio proattivo alla sicurezza digitale, il DORA non solo dovrebbe contribuire a proteggere le istituzioni finanziarie, ma anche ad aumentare la fiducia dei clienti nei servizi finanziari. La mossa è ora dalla parte del settore finanziario: il raggiungimento dell’obiettivo del DORA e dei vantaggi ad esso associati sarà possibile solo se l’implementazione dei nuovi regolamenti sarà presa sul serio. 🔜🔧

NIS 2 – Nuovi requisiti

La fine del 2024 non è segnata solo dai whistleblower, ma anche dalla “Cyber Security”. Lo dobbiamo alla direttiva NIS 2 e al regolamento DORA. Oggi, qualche parola sulla NIS 2.

Entro il 17 ottobre 2024, la Polonia deve attuare la direttiva NIS 2 dell’UE, che mira a garantire la resilienza delle entità importanti dal punto di vista dell’interesse pubblico alle minacce informatiche. Ciò richiede l’implementazione di procedure e formazione adeguate, tra cui: analisi dei rischi e sicurezza dei sistemi informatici, gestione degli incidenti, continuità operativa, gestione delle crisi, sicurezza della catena di approvvigionamento e altro.
Il NIS 2 riguarderà una serie di entità che non sono ancora state regolamentate dal NIS 1. Secondo le bozze di modifica della legge sul sistema nazionale di sicurezza informatica (UKSC), le entità che dovrebbero essere particolarmente interessate al NIS 2 includono:
✔️ Energia
✔️ Trasporti
✔️ Banche
✔️ Infrastrutture dei mercati finanziari
✔️ Assistenza sanitaria
✔️ Fornitura e distribuzione di acqua potabile
✔️ Infrastrutture digitali
✔️ acque reflue
✔️ Gestione dei servizi IT
✔️ Settore pubblico
✔️ Spazio
✔️ Servizi postali e di corriere
✔️ gestione dei rifiuti
✔️ Produzione, lavorazione e distribuzione di prodotti chimici
✔️ produzione, lavorazione e distribuzione di alimenti
✔️ Produzione
✔️ Fornitori di servizi digitali
✔️ Ricerca

L’elenco è lungo 😊. Inoltre, la bozza dell’UKSC richiede l’auto-identificazione delle entità che soddisfano i criteri e l’iscrizione al registro pertinente.
L’emendamento dell’UKSC, secondo la bozza, entrerà in vigore entro un mese dalla pubblicazione. Questo tempo non sarà sufficiente per attuare pienamente i nuovi obblighi. Pertanto, stiamo già proponendo l’audit e l’implementazione del NIS 2 per i nostri clienti, sulla base degli standard PN-EN ISO/IEC 27001, PN-EN ISO/IEC 22301 e delle migliori pratiche di mercato. Una volta completata la legislazione, sarà sufficiente perfezionare le procedure.

E voi, vi state avvicinando alla NIS2 e siete pronti per la NIS?

Cosa deve tenere presente un datore di lavoro quando assume dei minori?

🚨 Cosa deve tenere presente un datore di lavoro quando assume dei minori?

Sul portale aziendale Puls Biznesu è già possibile leggere un articolo di Justyna Klupa che tratta gli aspetti legali dell’assunzione di minori. In generale, l’assunzione di minori è vietata, a meno che non vengano rispettate le eccezioni previste dalla legislazione. La prima eccezione riguarda l’impiego di minori sulla base di un contratto di formazione professionale. La seconda consente loro di lavorare con un contratto di lavoro “ordinario” se sono qualificati. In entrambi i casi, tuttavia, i regolamenti introducono alcune restrizioni. 📚

Il nostro esperto di diritto del lavoro, il consulente legale Paweł Kempa-Dymiński, sottolinea nel suo commento che, secondo la legge, un giovane può essere assunto in questo modo solo per svolgere lavori leggeri e con molte altre restrizioni sulle modalità di prestazione.

Quali sono le condizioni di base per l’impiego dei minori?

A questa domanda ha risposto la nostra esperta di diritto del lavoro, l’avvocato Natalia Wojciechowska-Chałupińska, che ha sottolineato nel suo commento,
che il datore di lavoro deve essere consapevole di alcune limitazioni;
in pratica, potrà assumere solo quei giovani che hanno completato gli otto anni di scuola primaria e che sono in possesso di un certificato medico che attesti che il lavoro di un determinato tipo non mette a rischio la loro salute. Inoltre, entrambe le condizioni devono essere soddisfatte congiuntamente (con alcune eccezioni per i minori che non hanno completato la scuola primaria, a condizione che esistano ulteriori condizioni specificate dai regolamenti).

La Sig.ra Wojciechowska-Chałupińska ha anche spiegato le regole per l’assunzione di queste persone ai fini della preparazione professionale, che sono disciplinate dal Regolamento del Consiglio dei Ministri, indicando nel commento che la preparazione può includere l’apprendimento di una professione o l’apprendistato e può essere condotta solo da una persona con le relative qualifiche, il più delle volte il datore di lavoro, ma anche un altro dipendente dell’azienda, se anch’egli possiede tali qualifiche.

Anteprima del prossimo episodio del podcast “Diritto e nuove tecnologie”.

🎙️ Anteprima del prossimo episodio del podcast “Diritto e nuove tecnologie” 🎙️

Il 17 luglio scorso è stato presentato in anteprima un altro episodio del podcast della Commissione OIRP di Breslavia per le nuove tecnologie e la trasformazione digitale “Diritto e nuove tecnologie”, condotto dal dott. Wojciech Lamik, esperto di diritto delle nuove tecnologie presso il nostro studio legale e presidente della Commissione OIRP di Breslavia per le nuove tecnologie e la trasformazione digitale e dal mec. Łukasz Otfinowski.

Gli ospiti del podcast sono stati il mec Paweł Kempa-Dymiński, senior manager ed esperto di diritto del lavoro presso lo studio legale Leśniewski Borkiewicz Kostka & Partners, e il mec Salvador Milczanowski, specialista in diritto penale d’impresa e compliance.

Il tema della puntata è la protezione degli informatori.

Durante l’intervista sono state sollevate, tra le altre, le seguenti questioni:

🔹 Chi può diventare un whistleblower secondo la nuova legge e ci sono esenzioni?
🔹 I principali obblighi dei datori di lavoro ai sensi della legge e le procedure per proteggere gli informatori.
🔹 Le modalità con cui i whistleblower possono segnalare gli illeciti e i criteri di selezione.
🔹 Protezione degli informatori dalle ritorsioni.
🔹 Rischio di abuso dello status di whistleblower e di false segnalazioni.
🔹 Rischi legali e sanzioni in caso di non conformità alla legge.
🔹 Principali sfide nell’attuazione della protezione degli informatori e indicazioni in merito.

🔗 Vi incoraggiamo a saperne di più sui whistleblower al seguente link: https://lnkd.in/djvJUCEB

Altri episodi del podcast sono disponibili qui: https://lnkd.in/dnF28bsR

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